La figura del Credential Evaluator nasce negli anni 40 del XX secolo quando le istituzioni di formazione superiore statunitensi si trovarono per la prima volta a gestire un notevole afflusso di studenti internazionali provenienti dai sistemi europei e asiatici devastati dal conflitto.

L’esigenza di figure professionali dotate di competenze specifiche nell’ambito della valutazione dei titoli emersa nel secondo dopoguerra, trovò poi un successivo forte impulso negli anni ’60 in seguito al processo di decolonizzazione dell’Asia e dell’Africa subsahariana.

Per tutta la seconda metà del Novecento la mobilità degli studenti internazionali visse quindi una parabola ascendente che, ponendo le basi per il contesto attuale, rese evidente la necessità di affrontare il nuovo panorama con strumenti e figure professionali specializzate i cui standard qualitativi e deontologici si sarebbero definiti negli anni a seguire.

Fu infatti alla fine del secolo che, in ambito europeo, si ebbero i due eventi cardine dell’effettivo sviluppo delle procedure di riconoscimento. La Convenzione sul riconoscimento delle qualifiche relative all’insegnamento superiore nella regione europea (STE no. 165), comunemente nota come Convenzione di Lisbona sul riconoscimento - LRC, del 1997 e il Processo di Bologna, iniziato nel 1999, costituirono infatti due tappe fondamentali nello sviluppo delle procedure di valutazione e riconoscimento delle qualifiche, normandone i principi fondamentali, fornendo strumenti di trasparenza e comparazione fra i sistemi e indirizzando quelle che sarebbero poi state le politiche e le convenzioni in materia a livello globale.

Nel settore della Credential Evaluation, la Convenzione di Lisbona, in particolare, segnò una pietra miliare per lo sviluppo della professione.

La libera circolazione degli studenti, principio fondante e obiettivo a lungo termine dello Spazio Europeo della Formazione Superiore, presuppose infatti l’esistenza di strumenti, conoscenze e competenze che consentissero l’attuazione di un riconoscimento corretto, equo e trasparente delle qualifiche estere e dei periodi di studio all'estero, in conformità con quanto stabilito dalla Convenzione e i relativi documenti sussidiari.

Tra i vari aspetti di innovazione introdotti dalle Convenzione ci fu, inoltre, la creazione dei Centri Nazionali di Informazione delle reti ENIC-NARIC dove la professione dei Credential Evaluator europei trovò una sua configurazione strutturata.

All’interno dei 55 centri della EHEA – European Higher Education Area, designati dalle rispettive autorità nazionali competenti, l’attività dei Credential Evaluator contribuì - e contribuisce tutt’ora - a facilitare l'accesso a informazioni autorevoli e accurate sui sistemi di formazione e sulle qualifiche nazionali ed estere, tramite la consulenza di esperti in materia di riconoscimento delle qualifiche e il rilascio di attestati di comparabilità e verifica.

CIMEA e il contesto Italiano

Il centro NARIC Italiano CIMEA - Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche, fu fra i primi ad attivarsi concretamente nel contesto nazionale e internazionale facilitando la comprensione degli elementi del sistema italiano e dei sistemi esteri di istruzione e formazione superiore e promuovendo i principi della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli.

Fondato nel 1984 con lo scopo di fornire informazione e consulenza sulle procedure di riconoscimento accademico, CIMEA venne poi designato nel 1986 dall’allora Ministero della Pubblica Istruzione quale centro italiano ufficiale afferente alla rete NARIC - National Academic Recognition Information Centres dell’Unione Europea e alla rete ENIC - European National Information Centres del Consiglio d’Europa e dell’UNESCO, fino a divenire nel 2002 Centro nazionale di informazione sulle procedure di riconoscimento dei titoli a seguito della ratifica della Convenzione di Lisbona da parte dell’Italia.

Le attività di CIMEA si sono notevolmente sviluppate nel corso degli anni rendendo il centro un vero e proprio punto di riferimento nazionale e internazionale nel settore della credential evaluation.

Accanto ai compiti istituzionali che vedono il centro rappresentare l’Italia all’interno di reti promosse dalla Commissione Europea e dal Consiglio d’Europa, (e.g. Network europeo Eurostudent , Gruppo dei Corrispondenti nazionali per i quadri dei titoli - National Correspondents for Qualifications Frameworks (QF-EHEA), dell’Information and Promotion Network (IPN) del Processo di Bologna, Rete delle European Promotion and Mobility Agencies, Working group on the Recognition of qualifications held by refugees, displaced persons and persons in a refuges-like situation, gruppo nazionale di Esperti del Processo di Bologna, Bologna Follow Up Group (BFUG), CIMEA ha assunto anche un ruolo autorevole a livello internazionale quale promotore e attore dello sviluppo di strumenti fondamentali per la valutazione dei titoli esteri. In particolare, gli ambiti di applicazione dei progetti cui i credential evaluator di CIMEA hanno contribuito attivamente si estendono dal Riconoscimento delle qualifiche, ai Quadri dei titoli nazionali e sovranazionali, dai Programmi e titoli congiunti, all’Istruzione e formazione professionale (VET) e ancora allo Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore.

Gli esperti di CIMEA hanno quindi costituito un modello concreto della figura professionale del credential evaluator in Italia, contribuendo anche alla diffusione di precisi standard professionali in altre aree del mondo, si pensi a questo proposito alle reti MERIC-net, RecoASIA, RecoLATIN, RecoNow.

Se da un lato, quindi, l’attività di CIMEA si è rivolta verso l’esterno tramite la collaborazione con altri centri ENIC-NARIC, non meno importante è stato il contributo del centro nello sviluppo della figura dei Credential Evaluator italiani. Le attività di consulenza in materia di riconoscimento e valutazione di qualifiche, l’attivazione dei servizi di Comparabilità e Verifica dei titoli esteri e le iniziative di formazione del personale delle Istituzioni di Formazione Superiore hanno costituito un supporto indispensabile per le Istituzioni la cui attrattività ha portato negli anni ad una crescita esponenziale dell’internazionalizzazione del sistema della Formazione Superiore italiano.

La nascita di APICE

Secondo il Bologna Process Implementation Report del 2018, le decisioni sul riconoscimento accademico delle qualifiche estere nella maggior parte dei paesi dell’EHEA sono prevalentemente di competenza delle Istituzioni di Formazione Superiore, mentre i centri nazionali delle reti ENIC-NARIC svolgono una funzione principalmente informativa e consulenziale.

Anche in Italia, infatti, gli attestati di comparabilità e verifica emessi da CIMEA costituiscono uno strumento informativo indispensabile per le Istituzioni di formazione, ma non si sostituiscono in alcun modo all’autonomia decisionale delle Istituzioni stesse cui la Legge 148/2002 conferisce l’autorità e La competenza per il riconoscimento accademico dei cicli e dei periodi di studio svolti all'estero e dei titoli di studio stranieri.

Negli ultimi 25 anni, lo Spazio Europeo della Formazione Superiore ha visto una rapida evoluzione di strumenti, quadri, documenti e reti creati per facilitare e supportare il riconoscimento delle qualifiche anche tramite l’utilizzo di nuove tecnologie come la blockchain e l’intelligenza artificiale. Se da un lato, questi elementi testimoniano la vitalità e l’importanza di un settore in continuo sviluppo, dall’altro si è resa sempre più necessaria la presenza di figure professionali specializzate e costantemente aggiornate che non esauriscono la loro attività all’interno dei centri ENIC-NARIC. La figura professionale del Credential Evaluator si è resa pertanto indispensabile anche all’interno delle Istituzioni della Formazione Superiore.

Ed è proprio a partire dalla collaborazione fra CIMEA e i Credential Evaluator attivi nelle Istituzioni di Formazione Superiore italiane che è nata l’idea di APICE.

NEL 2020, infatti, CIMEA ha sviluppato, in collaborazione con l’Università Europea di Roma, il primo corso di perfezionamento dedicato alla formazione della figura professionale del Credential Evaluator cui hanno aderito esponenti di più di 40 istituzioni italiane. Il successo del corso ha messo in luce non solo la necessità condivisa dai partecipanti di poter accedere a una formazione e informazione continua, ma anche un sentimento di identità professionale e la volontà di creare una rete che permetta ai Credential Evaluator italiani di conoscere le esperienze di colleghi che operano a livello nazionale e internazionale, condividendo quesiti e best practice e partecipando al dibattito sulle ultime novità e riforme in tema di internazionalizzazione della formazione superiore.

Per questo motivo, su iniziativa del direttore di CIMEA, Dott. Luca Lantero, si è giunti per la prima volta in Italia alla stesura della prassi di riferimento che definisce i requisiti relativi all'attività professionale del Credential Evaluator da cui APICE prende le mosse.

La nascita dell’Associazione segna quindi l’apice di un percorso di sviluppo della professione che affonda le radici nel secolo scorso e che, con la pubblicazione della Prassi di Riferimento ad ottobre 2021, ha trovato un suo primo riconoscimento formale. APICE si propone di proseguire questo percorso facendosi portavoce della valorizzazione della figura dei credential evaluator e luogo di dialogo per la comunità dei suoi membri.

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